Un mare per tutti in Romagna
Il mutuo soccorso tra i marinai è oltre che un importante impegno umano, un valore intrinseco: lo dimostrano le associazioni del territorio che usano la vela come mezzo di inclusione sociale e come strumento riabilitativo per il miglioramento della qualità della vita di chi si sente escluso. In Romagna, al fianco dell’Unione Italiana Vela Solidale, abbiamo Marinando Rimini, Marinando Ravenna, Piccoli Passi e Vela21.
La scoperta della vela solidale parte da Rimini, dove opera Marinando, nata nel 1999 dall’amore per il mare con lo scopo di valorizzare il patrimonio del territorio e promuovere percorsi riabilitativi per giovani in difficoltà. Volto dell’associazione è Enzo Pastore, un “lupo di mare” in tutto e per tutto, che afferma: “In barca non si è ospiti ma membri dell’equipaggio. Tutti possono salire a bordo, non ci sono barriere se non quelle mentali”. Tra le altre iniziative, dal 2004 Marinando è base “Homerus”, il progetto di navigazione strumentale per insegnare ai non vedenti a navigare autonomamente attraverso specifici corsi propedeutici. Come sostiene Pastore: “Un non vedente durante la navigazione notturna è più sensibile di me nel tenere l’andatura, nel sentire da che parte arriva il vento… è una risorsa con una ricchezza. Ogni membro, con l’incarico giusto, si sente realizzato e utile”. Tra i prossimi appuntamenti di Marinando, la “Regata del Sacchetto”, che il 26 giugno al porto turistico marina di Rimini offrirà la possibilità di unirsi all’equipaggio, stimolando l’impegno per la pulizia del mare.
A Marina di Ravenna troviamo Marinando Ravenna, fondata nel 2009 da Sante Ghirardi insieme a un gruppo di persone con disabilità. L’associazione porta avanti la missione di coinvolgere la cittadinanza nel rispetto di quella che appare come diversità, stimolando l’integrazione sociale di chi si sente escluso. Ghirardi ha scelto così di unire la passione per la vela alla sua esperienza personale, proprio per dare la possibilità a chiunque di poter accedere a questa preziosa disciplina. La base nautica dell’associazione è perciò completamente accessibile e tra i nuovi mezzi a disposizione c’è la barca Gaia, in grado di ospitare fino a sei persone su sedia a rotelle. Il 21 maggio, si è tenuta la 12ª edizione di “Tuttinbarcabili”, l’evento annuale e fiore all’occhiello dell’associazione, che coinvolge i provetti marinai con disabilità insieme alle loro famiglie. Venti le imbarcazioni che hanno ospitato più di ottanta persone, regalando un’esperienza unica, perché come dice Ghirardi: “Il mare è per tutti e libera tutti, non ha barriere architettoniche, rampe o scalini: chiunque ne può e ne deve fruire”.
La vela solidale valica i limiti che possono nascere dal disagio fisico, ma anche sociale, come dimostra l’associazione Piccoli Passi di Cesenatico, che assieme a un team di psicologi e pedagogisti offre accoglienza nell’omonima casa-famiglia e promuove progetti di vela per l’integrazione sociale. Fondata nel 2004 da una coppia di coniugi, Daniela e Marco Cimonetti, l’associazione vuole: “Esprimere diversi valori, per riportare un ordine di uguaglianza e di giustizia fra le persone attraverso il volontariato, un tassello necessario per raggiungere un benessere collettivo”. Per Cimonetti, la vela è un modo per entrare a contatto con la parte più profonda delle persone, dato che: “Per navigare serve mutuo aiuto e gli spazi ristretti non permettono di nascondersi dietro una maschera… A bordo ci si conosce in maniera più approfondita e vera”. Tra i progetti in programma per il 2022 c’è “La Caracciolo”, iniziativa che porterà a scuola di vela le comunità residenziali per minori, insieme alla Cooperativa Amici di Gigi di San Mauro Pascoli.
Infine, a Cervia incontriamo Vela21, l’associazione nata dall’iniziativa di un gruppo di amici e volontari, che promuove la consapevolezza delle potenzialità, dei pericoli del mare e la salvaguardia dell’ambiente marino. Vela21 vede il mare come un: “Terapeuta ed educatore di straordinaria intensità ed efficacia” e il volontariato come sinonimo di condivisione empatica, nel superare le sfide non sempre positive che la vita sottopone. Come afferma il presidente Cristiano Fontana, il cuore pulsante delle attività dell’associazione è: “L’andar per mare, attraverso percorsi di trattamento nell’area del disagio e non d’intrattenimento. Perché a bordo le diverse abilità diventino una ricchezza e mai un ostacolo”. E aggiunge: “Ognuno può dare un prezioso contributo alla vita di bordo. Si vengono così a creare legami umani funzionali e necessari alla navigazione, accrescendo negli individui il senso di autostima ed utilità reciproca. La barca per navigare necessita dell’energia di tutti”.
Come scriveva Baricco: “Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni” e ce lo hanno dimostrato concretamente le associazioni che grazie alla nautica solidale superano esclusione sociale, limiti e barriere.