vai ai territori

intestazione VolontaRomagna

Centro di servizio per il volontariato della Romagna

Home 5 Una fotografia del non profit

Una fotografia del non profit

18 Feb 2013

Il 19° censimento dell’industria e dei servizi è stato chiuso il 20 dicembre del 2012. A gennaio le istituzioni non profit che non avevano ottemperato all’obbligo di risposta hanno ricevuto una diffida ad adempiere da parte degli uffici provinciali di censimento costituiti presso le camere di commercio, pena la irrogazione di una sanzione pecuniaria, che va da un minimo di 516 a un massimo di 5.164 €. E ancora possibile evitare la sanzione, contattando al più presto l’ufficio di censimento competente per territorio o spedendo via internet (ma solo fino al 16 febbraio) il questionario di censimento debitamente compilato in ogni sua parte. Quindi conviene che gli ultimi ritardatari si affrettino. D’altronde è improcrastinabile la messa a fuoco di questo universo che contribuisce in modo rilevante allo sviluppo economico e alla coesione sociale del Sistema Italia. Enrico Giovannini, presidente dell’Istituto nazionale di statistica, fa il punto della situazione partendo dalla rilevanza del censimento che deriva dal crescente ruolo assunto dal settore non profit nella società italiana. Sul piano normativo, la modifica del Titolo V, art. 118 della Costituzione ispirata al principio di solidarietà, prevede che lo svolgimento della attività di interesse generale non sia un compito demandato esclusivamente allo stato largamente inteso ma anche agli attori della società civile e alle istituzioni non profit. Del resto, nell’ottica di un welfare plurale, anche la legge quadro di riforma del sistema di servizi sociali (328/2000) riconosce le organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni e le altre organizzazioni del privato sociale come soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione delle politiche del Paese. Insomma, il valore conoscitivo del censimento è proprio la possibilità di dare un’adeguata rappresentazione statistica al settore non profit.?“L’ultima rilevazione censuaria condotta nel 2001 ha ‘contato’ 235mila istituzioni non profit; oggi le rispondenti sono 388mila (80,7% delle unità in lista), il 77% delle quali risulta attiva. Una quota pari al 19% circa delle unità incluse in lista precensuaria è stata rilevata come inattiva o cessata. Nell’8% dei casi le unità sono state dichiarate irreperibili dai rilevatori. Il settore del non profit è in continua crescita, caratterizzato da una forte natimortalità delle istituzioni che complica la rilevazione, come si può arguire facilmente dai numeri citati. E necessario, ovviamente, attendere la conclusione del processo di produzione statistica per avere i risultati definitivi, tuttavia, si può già dire che permangono alcune caratteristiche del settore non profit emerse nel precedente censimento: la prevalenza di soggetti giuridici di natura associativa di piccole dimensioni, per lo più attivi nei settori della cultura, dello sport e della ricreazione, trainati dal lavoro volontario dei cittadini italiani, sebbene si vada consolidando la componente del lavoro retribuito”. Nel dettaglio, i primi risultati (per i quali sono in corso l’analisi e il controllo qualità) confermano la struttura associativa del settore non profit italiano, con una percentuale superiore all’83% di associazioni (riconosciute o meno) e la sua dimensione volontaristica, con l’80% di istituzioni non profit che si avvalgono di volontari. L’ambito territoriale d’intervento vede le ass. non profit italiane radicate sul loro territorio, con una percentuale pari al 75%, che operano a livello comunale (48%) o provinciale (27%).?“Il censimento – continua Enrico Giovannini – ha obiettivi ambiziosi e fornirà una rappresentazione affidabile del settore che ne permetterà di riconoscere e valorizzare il contributo allo sviluppo economico e sociale del Paese. La rilevazione censuaria aiuterà la politica e le istituzioni a conoscere l’attuale posizionamento del settore nel quadro delle politiche sociali in Italia, a valorizzare il contributo fornito alla ricchezza del paese, a misurare il peso economico del lavoro volontario e, infine, a avviare iniziative di sostegno al settore. Il questionario presenta diversi contenuti innovativi: infatti, oltre alle caratteristiche strutturali tradizionalmente censite (quali forma giuridica, attività svolta, dimensioni economiche e localizzazione territoriale) sono rilevate informazioni che mirano a cogliere gli aspetti peculiari delle unità, cioè: le attività svolta, i servizi erogati e i destinatari di tali servizi; la struttura organizzativa e la compagine sociale; le reti di relazioni instaurate con istituzioni pubbliche e il mondo delle imprese; le forme di comunicazione e le modalità di raccolta fondi adottate; le caratteristiche dei volontari (età, titolo di studio, condizione professionale) e le categorie professionali dei dipendenti. Senza dimenticare la struttura territoriale, con domande mirate e riservate alle sedi dislocate dell’istituzione. Peraltro, il censimento rappresenta un prime step per lo sviluppo di un registro statistico del non-profit che consentirà di avere un quadro continuamente aggiornato del settore, da cui partire per effettuare periodicamente delle rilevazioni campionarie tematiche ad hoc”. La collaborazione con le camere di commercio ha avuto inizio già con il censimento sperimentale delle istituzioni non profit del 1999. Anche in questo caso le Camere si sono costituite come uffici provinciali di censimento, con il compito di organizzare e gestire la rilevazione sul territorio, supervisionando direttamente le attività dei rilevatori. Si è trattato di una collaborazione proficua anche grazie all’importante lavoro di coordinamento svolto da Unioncamere. L’indagine del non profit si inserisce all’interno del nono censimento Istat dell’industria e dei servizi che presto consentirà di scattare una fotografia inedita del nostro tessuto produttivo. Nei prossimi mesi verranno pubblicati i primi risultati, mentre nel corso dell’estate verrà messo a disposizione degli utilizzatori un data warehouse navigabile, dal quale estrarre le informazioni maggiormente utili per gli utenti. Insieme ai dati sulle istituzioni non profit verranno anche diffusi i dati del censimento delle imprese dell’industria e dei servizi, altro tassello fondamentale per capire come l’economia e la società italiana stanno affrontando le difficoltà legate alla crisi.

Archivi

Categorie

Skip to content