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Scoprirsi ricchi di valore

11 Ott 2018

Da poco rientrati da Spagna, Irlanda e Lituania gli ultimi tre flussi di ragazzi partiti grazie al progetto “Tnt2020”, di cui Volontarimini è capofila, e che ha permesso in 2 anni a 80 ragazzi con bisogni speciali e 8 professionisti di realizzare un percorso formativo di mobilità in Europa.

I ragazzi selezionati hanno svolto un periodo all’estero di formazione e tirocinio in azienda, oltre che attività culturali e socializzanti, finalizzate ad arricchire il loro bagaglio professionale e personale.

L’ultimo gruppo che si è recato a Granada, costituito da 22 partecipanti (di cui 20 studenti e 2 professionisti) e 3 accompagnatori, ha ricevuto negli ultimi giorni anche la visita di Maurizio Maggioni, direttore di Volontarimini e di Gianvito Padula, coordinatore dei progetti europei.

“Un preciso impegno assunto anche per il mantenimento della Carta di qualità Erasmus+ Vet” – ha commentato il direttore – “e un modo per consolidare il rapporto con il nostro partner in Spagna, il Mepe con le scuole come l’Istituto Angel Ganivet con cui collaboriamo anche per l’attività di accoglienza”.

Tra gli accompagnatori del gruppo di ragazzi anche Raffaele Russo, insegnante della Fondazione Enaip S. Zavatta e membro del Consiglio direttivo di Volontarimini: “È stata davvero un’esperienza straordinaria. Ho dovuto mettermi in gioco, con un gruppo di ragazzi che non conoscevo bene, ma che si è subito mostrato molto unito. Abbiamo vissuto insieme in un appartamento per tre settimane condividendo la quotidianità. Ci siamo più volte incontrati per stabilire insieme le regole di convivenza e capire come vivere al meglio questa esperienza: i ragazzi sono stati molto colpiti da questa scelta di condivisione”.

Obiettivo di questo progetto è che i ragazzi non solo imparino nuove nozioni e affinino le loro competenze, ma che crescano anche in autonomia e corresponsabilità. Per questo, aggiunge Russo, “abbiamo subito chiarito quanto fosse importante aiutarsi a vicenda, con una particolare attenzione non solo a chi ci stava più simpatico ma soprattutto a chi aveva più bisogno”.

“Ci sono alcuni ragazzi che porto in particolare nel cuore” – continua l’insegnante – “perché hanno dovuto superare degli ostacoli fisici e psicologici importanti, riscoprendo il valore delle loro capacità. Io mi sono sentito di accogliere ciascuno di loro come un dono, non concentrandoci sulle mancanze ma sulle possibilità”.

Anche una semplice passeggiata per il centro di Granada si è rivelata un’esperienza formativa e educativa. Nonostante le molte barriere fisiche (e mentali) che i ragazzi sono quotidianamente costretti a superare e da cui la Spagna non è immune, il gruppo si è mostrato unito e capace di vivere anche le difficoltà con armonia.

“Un grande grazie va ai miei colleghi” – conclude l’insegnante. “Posso dire con certezza che questa esperienza ha rafforzato il mio bagaglio professionale e mi ha permesso di trovare grande ricchezza nei ragazzi che ho accompagnato e che ho voluto potessero scoprirsi (o riscoprirsi) pieni di valore”.

Questo progetto ha così ancora una volta confermato l’importanza degli apprendimenti non formali e il ruolo fondamentale che i Centri di servizio per il volontariato possono avere nel favorire processi di inclusione sociale che coinvolgano associazioni, scuole e aziende. Proprio in questa occasione è stato siglato un nuovo accordo con il Mep, partner di progetto a Granada, proseguendo così la strada dell’internazionalizzazione che tanto sta a cuore a Volontarimini.

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