“Noi ragazzi della Marvelli lo chiamiamo il piano dell’Fbi”. Per gli alunni della scuola media la Casa delle Associazioni G. Bracconi di Rimini ha un che di misterioso. In effetti i volontari sono un po’ come in missione segreta. Spesso, infatti, lavorano nell’ombra, con pochi riflettori puntati addosso. È per conoscere questi “agenti solidali” che ormai da 6 anni Volontarimini organizza l’Open day della Casa, proprio in via Covignano 238 a Rimini, in occasione del 5 dicembre – Giornata Internazionale del Volontariato. Durante la mattina i ragazzi sono stati invitati a scoprire qualche piccolo “segreto” sul mondo solidale locale.
Quest’anno si è usata la metafora del viaggio. Muniti di veri e propri passaporti del volontariato, 250 studenti hanno fatto scalo nelle associazioni, piccoli aeroporti in cui hanno avuto informazioni sui percorsi promossi nel riminese dai volontari, grazie a progetti, laboratori, incontri e feste. Hanno scoperto così, oltre alla dimensione di impegno e cittadinanza attiva, il volto più divertente del volontariato. Sì perché l’impegno verso l’altro, verso l’ambiente che ci circonda, è impervio ma ricco di soddisfazioni.
Diverse le parole chiave che hanno caratterizzato la giornata, su cui gli studenti avranno molto da riflette: pregiudizio, legalità, ambiente, salute, dipendenza, mobilità dolce, integrazione, memoria storica, dono, maturità, primo soccorso. Pensieri e interrogativi che si sono posti tramite il gioco e il fare: c’è chi non si è tirato indietro nella simulazione di un massaggio cardiaco, chi ha immaginato cosa cambia nel diventare maggiorenni, chi si è sperimentato in giochi da tavola e d’astuzia. E ancora, chi si è sporcato le mani cambiando la ruota di una bicicletta, chi ha scritto parole contro le mafie, chi ha letto in braille e usato il linguaggio dei segni, magari imparando a comunicare il proprio nome. Ma anche chi, tirando i dati, si è interrogato sul corpo umano e sul significato della donazione di organi.