TeamBòta cerca uno spazio per svolgere le proprie attività e dare vita a nuovi progetti. Ad oggi ospitati nei locali della pizzeria “Come stai?”, cresciuti in numero ma anche in iniziative, i volontari cercano ora un luogo nel comune di Rimini, tra i 50 e i 100 mq, con magazzino e bagno.
“Con la spesa sospesa – racconta Tommaso Terbojevich (nella foto), volontario e segretario – siamo arrivati ad aiutare 170 famiglie, a cui ogni due settimane doniamo un pacco viveri. Con questo progetto cerchiamo di sensibilizzare anche contro lo spreco alimentare, ma per continuare dobbiamo trovare un posto dove mettere una cella frigorifera per mantenere la catena del freddo e con un magazzino per la raccolta del cibo”.
L’associazione nasce un anno fa durante la quarantena, quando un gruppo di ragazzi ha sentito il bisogno di dare una mano a chi aveva bisogno. Da qui l’idea di scrivere 3000 cartoline e distribuirle in città. Fin da subito il contatto con gli altri enti del Terzo settore, come Caritas, protezione civile ed anche il Comune, con cui ancora oggi si collabora: ogni volta che arriva una richiesta, si verifica che aiuti mettere in campo e quale ente si attiverà per soddisfare il bisogno emerso.
“I numeri che abbiamo lasciato sulle cartoline quella volta – spiega Tommaso – sono ancora attivi. Le famiglie ci chiamano direttamente. Registriamo il bisogno, se ci sono intolleranze alimentari, persone musulmane, bambini e anziani, per preparare pacchi personalizzati: pennarelli o pannolini per i bambini, biscotti senza zucchero per gli anziani. Nel pacco base c’è olio, sapone, prodotti per la casa… I cibi a lunga conservazione e quelli per la pulizia li raccogliamo i giorni della spesa sospesa. Ogni due settimane il sabato siamo davanti a 7/8 supermercati a seconda della disponibilità dei volontari. Grazie all’aiuto di un cuoco stocchiamo poi gli alimenti. La domenica prepariamo i pacchi. Abbiamo bisogno di almeno 50 volontari per mantenere questi numeri. Ci sono diversi iscritti e stiamo facendo un lavoro di sensibilizzazione, puntiamo sugli studenti”.
Tra gli obiettivi dell’associazione proprio quello di coinvolgere i giovanissimi raccontandosi nelle scuole. Si percepisce infatti nelle parole di Tommaso che c’è tanto entusiasmo tra i volontari che hanno voglia di crescere e condividere emozioni.
“A volte – racconta – si resta spiazzati nel constatare quanto le persone siano disponibili a donare. C’è chi fa anche spese da 90 o 100 euro, perché conosce il problema e sa perfettamente cosa significa aver bisogno anche di un pacco di pasta.
Uno dei momenti più belli è stato a Natale. Con Toy Story i bambini si sono sentiti protagonisti. Capivano cosa stava succedendo e per loro era importante aiutare donando un gioco. Ci sono stati due fratellini che hanno portato una casa di legno, fatta a mano e di compensato: ‘Ce l’ha regalata nostro nonno’ ci hanno detto. Era un giocattolo vissuto, ma aveva un significato profondo. Sicuramente ha fatto felice qualche altro bambino. Poi a Pasqua dell’anno scorso, Ikea ci aveva dato dei fiori per la chiusura del negozio. Noi li abbiamo consegnati nelle Rsa per gli anziani soli e gli operatori. Io ho una nonna lì, ed è stato un modo per farle sentire che c’ero fisicamente. Questi anziani hanno spesso difficoltà cognitive che non permettono la gestione di un telefono o una conversazione, noi volevamo dirgli che eravamo presenti”.
Ora l’associazione guarda al futuro e tanti sono i nuovi progetti in cantiere, da portare avanti insieme ad altri enti, anche grazie al confronto emerso nei tavoli di coprogettazione promossi da Volontarimini.
“Abbiamo proposto in rete un progetto intergenerazionale per anziani e adulti con malattie neurogenerative. C’è poi la volontà di creare una hub su spesa sospesa e colletta alimentare, per rendere più efficace la condivisione tra le associazioni nella fase sia della raccolta sia della distribuzione. Con il CiVivo Ven èulta Santarcangelo ci stiamo poi organizzando per attivarci anche lì”.
Per entrare in contatto con l’associazione scrivere a teambota.rimini@gmail.com