Una scelta in comune

30 Giu 2021

Un’analisi impietosa quella che, in attesa del report semestrale del Centro Nazionale Trapianti al 30 giugno 2021, mette sul piatto l’associazione Aido Provinciale Rimini per verificare i risultati ottenuti dal progetto che voleva la donazione organi come tratto identitario: quello con lo slogan “Una Scelta in Comune”.

Nelle Anagrafi dei comuni della provincia, le dichiarazioni di volontà in merito alla donazione di Organi, Tessuti e Cellule post mortem sono state 8.851, dal primo gennaio 2021 ad oggi. Il 41% in più rispetto all’anno orribile della pandemia, il 2020, ma il 30% in meno rispetto al 2019.

E se con il Covid che ci ha messo lo zampino, il calo delle dichiarazioni potrebbe considerarsi quasi “fisiologico”, quello che è più difficile da interpretare è l’aumento delle negazioni al consenso. Sono passate dal 34,3% del 2019, al 36% del 2020, al 36,8% dei primi mesi del 2021.

Se parliamo di negazioni non giustificabili lo facciamo con cognizione di causa e puntiamo il dito contro il Sistema Cie, la carta di identità elettronica”, spiega Riccardo Arpaia, presidente della Sezione Provinciale Aido di Rimini “Già, perché prima dell’introduzione del nuovo sistema di emissione del documento principe per l’identificazione del cittadino, nella nostra Provincia le negazioni erano al 7,5%, notevolmente inferiore a quello nazionale del 24%”.

In Regione Emilia-Romagna le opposizioni sono passate dal 11,3% del 2017 (inizio introduzione Cie) al 26,9% del 2018 quando la Carta di Identità Elettronica era attiva, anche se solo come alternativa, in alcuni grossi Comuni. Oggi siamo a un drammatico 29,3%.

In poche parole, brutalmente e crudamente, possiamo dire che nella nostra Regione un cittadino su tre preferisce dare ai vermi i suoi organi, che dopo la morte non gli serviranno più, piuttosto che dirsi disponibile a metterli, eventualmente, a disposizione di chi ne ha, realmente e concretamente, bisogno”, continua Riccardo ArpaiaNoi, come Aido Provinciale, ci sentiamo sicuramente corresponsabili di questi problemi. Potevamo fare di più e potevamo fare meglio. Ma nel 2020 abbiamo eroso le nostre casse per attivare e supportare i Gruppi Comunali, per fare quel minimo di informazione possibile con quei pochi spiccioli che ci rimanevano”.

Il presidente di Aido Rimini conclude  “Oggi abbiamo bisogno e chiediamo alla Regione, al Centro Regionale Trapianti, alla Ausl della Romagna un supporto materiale urgente. Non soldi, quelli se dovessero mai arrivare sarebbero comunque graditi, ma almeno opuscoli informativi da distribuire ai cittadini e mettere a disposizione delle Anagrafi Comunali. E ai Sindaci della nostra Provincia chiediamo l’opportunità di incontrare i funzionari delle Anagrafi per discutere con loro dei problemi. Per capire il perché di alcune situazioni abnormi (negazioni superiori al 50%) e trovare una soluzione. Per capire da chi riesce a fare bene quale è il loro metodo e poterlo spiegare a chi non riesce a fare meglio”.

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