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Appuntamenti di luglio della Compagnia Il Dirigibile

25 Lug 2013

 

> Martedì 2 luglio 2013 – ore 21.00

 

presso la Villa Bianconi a Calcara di Crespellano (Bo)

nell’ambito della Rassegna Teatro e Salute

promossa dalla Coop Ambra e dall’Associazione Arte e Salute

 

> Venerdì 5 luglio 2013 – ore 21.00

in piazzetta Antonio De Curtis a Sant’Omero di Teramo

nell’ambito del Festival di Teatro delle Differenze Teatri Paralleli 2013

promosso dalla Coop Sociale La Formica

dal Comune di Sant’Omero di Teramo e dalla Regione Abruzzo

 

> Martedì 16 luglio 2013 – ore 21.00

in Piazzetta della Misura a Forlì

nell’ambito della Rassegna Piazze D’Estate 2013

promossa dal Comune di Forlì e dalla Regione Emilia Romagna

  

la Compagnia il Dirigibile

formata da utenti e operatori del Centro Diurno Psichiatrico di via Romagnoli

del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Forlì

 

presenta

 

Esperando

 

scenografie della Compagnia il Dirigibile

montaggio musiche ed effetti sonori Alessandro Tiozzi e Stefania D’Angelo

 

testo e regia di Michele Zizzari

 

 

Esperando è un’opera in tre atti, ironica, di intensa tensione poetica e drammatica. Racconta di un’umanità che ancora si affanna, spesso in maniera confusa, per trovare un senso all’esistenza, troppe volte trascorsa in un’assurda e inerme attesa, tra millenarie contraddizioni irrisolte. Pur saccheggiando qua e là il Godot di Beckett, l’opera è un originale. Infatti i personaggi – pur confrontandosi in una serie di dialoghi assurdi e di azioni simboliche e paradossali (secondo lo stile tipico del teatro dell’assurdo) – affrontano con più immediatezza i temi serissimi su cui l’umanità si interroga da sempre. Lo fanno con scanzonata e talora amara ironia. In Esperando i protagonisti sono degli squinternati e buffi straccioni, interpretati da attori sempre diversi, in modo da moltiplicare i punti di vista del popolo dei disgraziati della Terra. Ognuno di loro rappresenta diversi aspetti dell’umanità, anche fisici. Chi lo stomaco e la necessità dei bisogni primari, e quindi l’opportunismo di chi pensa per sé. Chi le gambe e il desiderio di partire e di cambiare. Chi il cuore, la sfera degli affetti, la parte femminile del mondo. Queste diverse urgenze (biologiche e materiali, psicologiche e affettive, sociali e ideali) vivono in un perenne conflitto pur cercando  una sintesi disperata, ora facendo prevalere l’una ora l’altra, ma naturalmente su tutto questo incombono il potere, la realtà, le difficoltà e le dinamiche culturali e psicologiche legate alla loro condizione. Ma su tutto emerge il messaggio che forse, piuttosto che sopravvivere sperando e aspettando (il titolo in spagnolo fa proprio riferimento a questo doppio significato), sarebbe meglio per tutti cercare di vivere da subito nel modo migliore possibile.

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