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Case della comunità: Terzo settore e sfida del welfare

1 Mar 2024

Le dinamiche socio-sanitarie che hanno segnato gli ultimi anni, e in particolare il periodo pandemico, hanno insegnato un’importante lezione: curare un sistema di welfare che offra salute a livello puramente medico, per quanto fondamentale e imprescindibile, non è più sufficiente. Serve pensare al benessere dei singoli individui e degli stessi inseriti nella comunità che abitano, contrastando le disuguaglianze. Alla luce di queste considerazioni, una riorganizzazione dell’assistenza territoriale che miri all’assetto di un nuovo modello di sanità, non è più rimandabile (DM77/2022 e PNRR). La Regione Emilia-Romagna si è interrogata a lungo su come implementare un sistema che offra salute incoraggiando al contempo l’aumento di benessere e qualità della vita. La risposta giace in un progetto ambizioso, battezzato con termini scelti accuratamente per richiamare i concetti-perno: “Casa della comunità”. “Casa”, per offrire un luogo in cui aver cura delle dimensioni relazionali e affettive dei cittadini, dove farli sentire accolti e facenti parte di una “comunità”, appunto, che li (ri)conosca intercettando i loro bisogni e raggiungendo anche gli “invisibili”. Per concretizzare questo ambizioso proposito, la Regione ha pensato ad un sistema di governance integrata tra sanitario, sociale e Terzo settore, tradotto concretamente in équipe multidisciplinari (direttori di distretto Asl, assistenti sociali, operatori sanitari, Enti del Terzo settore e del Csv) che seguano la vita di tali spazi pubblici di prossimità dall’ideazione alla realizzazione.

Si tratta quindi di una “maratona in divenire”, che ora è ai blocchi di partenza: un percorso a lungo termine appena iniziato e che si concluderà non prima del 2025. Gli attori dei gruppi di lavoro incaricati, tra cui il Csv VolontaRomagna Odv nella sua veste istituzionale di animatore territoriale e facilitatore della rete, verranno adeguatamente formati in sede di laboratori dedicati, sia regionali che locali, iniziati il 15 novembre scorso, giornata in cui si è tenuto l’evento di lancio (in foto). A partecipare, un operatore referente del Csv per ogni distretto della Romagna. Grazie ai tavoli di lavoro si stanno mettendo a fuoco obiettivi, termini e priorità d’azione e, una volta definito il tutto, verrà divulgata una manifestazione di interesse pubblica, rivolta agli Ets che desiderino prendere parte al cambiamento. Il progetto è in cantiere: seguiranno aggiornamenti e pubblicazione della call to action sul sito web di VolontaRomagna, www.volontaromagna.it – sezione “Percorsi partecipativi”.

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