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Gemellaggi virtuali con Ap.p.rendo

19 Mar 2020

Vicini ma lontani. Oggi il concetto di distanza muta. Qualcosa su cui i bimbi delle scuole di Ospedaletto, Cerasolo e Montescudo hanno già cominciato a lavorare grazie ai gemellaggi virtuali del progetto Ap.p.rendo.

Un’esperienza che li mette in contatto con i loro coetanei in Kenya, Cambogia, Polonia, El Salvador tramite l’uso di nuove tecnologie. Si tratta di un modo innovativo di lavorare in classe per avvicinare paesi lontani.

Nessuno avrebbe immaginato che tutto questo sarebbe diventato così attuale da un momento all’altro: quando i bambini si sono trovati improvvisamente a sperimentare le lezioni a distanza. L’operatrice Cinzia Cavalli di Caritas Rimini racconta cosa è successo a Ospedaletto.

Avevamo in programma 5 incontri, 4 di preparazione e l’ultimo virtuale con la classe gemellata a Malindi in Kenya. Ho incontrato dalle prime alle quinte, hanno modi completamente diversi di affrontare il tema ma sempre arricchenti”.

Come si stavano preparando?

Abbiamo iniziato con il presentarci tramite immagini: in prima con un disegno, in quinta con un collage che doveva parlare di loro… Ho notato subito che i bimbi abituati alle diversità, perché con compagni di altre etnie, con religione differente o con disabilità, avevano una maggiore facilità nel raccontarsi, facevano frutto della loro esperienza in classe.

Può fare un esempio?

Ho chiesto a tutti, divisi in gruppetti, di definire la parola gemellaggio. Mi sono accorta che nessuno di loro sapeva cosa volesse dire. Da soli, partendo da micro imput hanno cominciato a ragionare sulle parole: gemelli, viaggio, villaggio… Tutti hanno considerato la diversità come una ricchezza, ma nella classi in cui se ne fa esperienza viene valorizzata ancora di più, tirando fuori tematiche anche umanitarie sui diritti dei bambini, la tutela delle differenze… Il vissuto della classe veniva fuori subito… non mi aspettavo di trovare delle caratteristiche così nette.

Come hanno reagito i bimbi a questa proposta?

Ci tengono molto a fare il progetto, anche gli assenti hanno voluto darmi i loro disegni… sono molto propositivi nella voglia di conoscere i loro coetanei e sono curiosi di scoprire come i loro disegni arriveranno dall’altra parte… In alcune classi ho raccontato la favola di ‘Giordano nel faro’ che mette un messaggio in una bottiglia trovata da una bimba dall’altra parte del mondo… Subito i bimbi di quarta mi hanno fatto notare che la bottiglia nel mare non va bene perché inquina.

Con il loro sguardo sanno sorprenderci…

Sì, ecco perché sono sempre stati loro a trovare le risposte. Anche l’idea del disegno, che poi abbiamo scelto, è partita da loro come risposta alla domanda: come possiamo comunicare con bimbi che non parlano la nostra lingua? Mi hanno detto: musica, immagini, gesti...

E i bimbi di Malindi?

I loro disegni sono completamente diversi, più pratici e concreti: la casa, le professioni future, cosa gli piace mangiare, anche loro poi qualche vestito e una danza di gruppo con abiti colorati che deve essere frequente là… i nostri bimbi raccontano più il sentimento della giornata.

E adesso come andate avanti?

Grazie all’uso delle nuove tecnologie, uno strumento cardine del progetto, abbiamo dato alcuni compiti ai bimbi da inviare poi alla scuola di Malindi: recuperare delle foto di Ospedaletto e della scuola e fare un video con una ricetta tipica. In uno degli ultimi incontri avremmo infatti cucinato insieme la piadina per insegnarla alla classe gemellata, noi invece avremmo imparato a fare il chapati, c’è già arrivata la ricetta dal Malindi. È un modo per portarli piano piano verso un mondo che non si conosce. I bimbi sono carichi di entusiasmo e hanno tante domande.

Il progetto A.p.p.rendo, sostenuto grazie al fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile Con i bambini, ha come capofila la cooperativa Il Millepiedi, ma coinvolge una fitta rete di partner. In particolare l’Ong riminese Educaid coordina l’azione dei gemellaggi virtuali con l’intervento nelle scuole degli operatori delle associazioni Between, La Piazzetta, Una Goccia per il Mondo e Caritas Rimini.

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