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#librosospeso

11 Apr 2014

L’idea parte da Salerno ma si è diffusa anche a Milano. I clienti acquistano due libri, uno dei quali da destinare a un adolescente da 10 ai 18 anni, o a chi è in difficoltà. Il libro resta nelle mani del libraio che poi comunicherà all’acquirente generoso a chi è andato il testo scelto. 

L’obiettivo è contrastare il distacco dalla lettura dei più giovani, invitandoli a riscoprire uno dei classici della letteratura per ragazzi o ad aprirsi a nuovi autori. E sta prendendo piede tra lo zoccolo duro dei lettori incalliti: c’è chi lascia una dedica e chi, invece, vuole rimanere anonimo, ma in molti stanno già lasciando un #librosospeso, magari del proprio autore preferito.

È l’ultima delle catene di solidarietà dal basso dopo il caffè sospeso e il pane in attesa.

Da Napoli è infatti stata rilanciata negli ultimi mesi l’antica tradizione del caffè sospeso: un espresso pagato per uno sconosciuto in difficoltà. Ma ha riscosso molto successo anche l’idea del pane in attesa, lanciato dall’associazione Invisibili onlus di Messina. Qui, grazie a una speciale tessera, le famiglie in difficoltà possono ritirare un sacchetto con cinque panini, donato dagli altri clienti grazie a qualche monetina lasciata in più al forno al momento di pagare il conto.

Molte anche sono le persone che su Twitter stanno contribuendo a diffondere la nuova tendenza grazie all’hastag #librosospeso. 

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