Terzo Settore durante il Covid

17 Gen 2023

Sono numerosi e interessanti, non scontati e fondamentali per ragionare sul futuro, i dati che emergono dalla rilevazione sui bisogni e sugli effetti nel volontariato e negli enti del Terzo settore in Emilia-Romagna del periodo di chiusure per il contrasto alla diffusione del Covid, svoltasi nel 2022.

La ricerca, promossa da CSVnet ER, Confederazione regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato dell’Emilia-Romagna, e dal Forum Regionale del Terzo Settore dell’Emilia-Romagna, è stata poi analizzata e rielaborata dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

La presentazione si è tenuta il 13 gennaio 2023 a Bologna. Dopo l’introduzione di Laura Bocciarelli, presidente di CSVnet ER, Eleonora Costantini di Unimore ha illustrato il report sul volontariato post-pandemia nel 2022.

La ricerca

A seguire, sono arrivate le riflessioni e le analisi di Igor Taruffi, assessore regionale al Welfare, Politiche giovanili, Montagna e aree interne, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Emilia-Romagna, Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, e Manuela Claysset, portavoce dell’Osservatorio regionale del Terzo Settore. La chiusura è stata poi affidata ad Alberto Alberani, portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore.

L’obiettivo della ricerca che abbiamo promosso in collaborazione con il Forum del Terzo Settore regionale e la collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia era quello di comprendere bene gli impatti causati dalla pandemia, dalla riforma del Terzo Settore e dalle crisi economiche ed energetiche”, ha spiegato la presidente Laura Bocciarelli introducendo i lavori. “L’idea è quella di avere il maggior numero di dati a disposizione per proporre un supporto coordinato con le istituzioni, per poter orientare nel migliore dei modi le attività e le esigenze del volontariato. Questa è la seconda rilevazione e vi è quindi anche la possibilità di fare confronti con il 2021. Inoltre, abbiamo registrato un numero di risposte più elevato, un dato importante per quello che comporta come partecipazione e capacità di definire le esigenze, ed arrivare poi a un percorso unico con il Terzo Settore e gli enti pubblici”.

Dopo la prima edizione del 2021, nella seconda parte del 2022 è stato inviato un nuovo questionario da compilare in autonomia, in cui le associazioni dell’Emilia-Romagna hanno potuto inserire dati sull’effetto della pandemia, dei temi rilevanti, dei loro bisogni e del loro rapporto con i CSV, i centri di servizio per il volontariato del loro territorio. Il tutto in una fase molto complessa dal punto di vista amministrativo e formale, quella dell’iscrizione o della migrazione al Runts, il nuovo Registro unico nazionale del terzo settore in via di definizione.

La pandemia ha avuto innegabili impatti economici sulle organizzazioni: per un 40% del totale le risorse economiche sono rimaste tendenzialmente costanti dal 2019, un altro 40% parla di un calo dovuto all’emergenza sanitaria. E la tenuta? Pe il 60% delle organizzazioni le risorse economiche sono sufficienti a coprire le proprie attività, per il 13% sono insufficienti e il 24% sta usando precedenti risparmi per proseguire il proprio impegno.

Il 55% delle organizzazioni ha ripreso le proprie attività in modo regolare; fra queste il 40%, tuttavia, ha dovuto rimodulare le proprie attività a seguito della pandemia. Infine, un 15% totale ha interrotto, del tutto o parzialmente, i propri sforzi, e il 33% segnale un impatto negativo sul numero di volontari attivi.

Nello scenario vanno inserite anche la crisi economica e la crisi energetica, che per metà delle rispondenti potrebbero avere conseguenze sul piano economico.

Un aspetto interessante è quello che riguarda il dialogo con i CSV, ritenuti un punto di riferimento prezioso per le consulenze, la parte informativa e comunicativa, la promozione del volontariato e la formazione, l’animazione territoriale e il supporto logistico.

Fra i bisogni principali, consulenze e formazioni su temi burocratici-amministrativi, sulla riforma del Terzo Settore e il lavoro, di rete e singolo, per arrivare a nuovi volontari.

E il futuro? Le associazioni hanno espresso la necessità di crescere e potenziare i propri sforzi per quanto riguarda l’organizzazione, la governance condivisa e la capacità di muoversi al meglio in un contesto sociale sempre più complesso, e rapido nei cambiamenti.

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