In cerca di fortuna? Si ma che faccia bene a tutti… Con questo presupposto prende il via la sesta edizione della lotteria Zeinta Di Borg, promossa per il sostegno del Fondo per il Lavoro di Caritas Rimini. Si tratta, nello specifico, di uno strumento per incentivare l’inserimento lavorativo di persone disoccupate e in condizioni disagiate, attraverso incentivi economici alle aziende che le assumono.
L’intento è quello di innescare un meccanismo virtuoso che, ponendo l’attenzione sulle necessità dei più bisognosi, promuove al contempo la rivitalizzazione del piccolo commercio nel centro riminese, messo in crisi dalla grande distribuzione e dall’e-commerce. Una rete complessa quindi, quella che si è creata, per dare risposte plurime grazie al coinvolgimento di aziende, associazioni e istituzioni.
La lotteria
I biglietti, da un euro, sono acquistabili nelle attività che espongono la locandina dell’evento, fino al 21 luglio 2019, quando, in occasione della Festa di Borgo San Giovanni, si terrà l’estrazione. C’è tempo poi fino al 21 agosto per ritirare la vincita.
In palio buoni sconto da 5 euro, spendibili tra i numerosi negozi aderenti, entro il 6 gennaio del 2020. Il primo premio ammonta a 1500 euro, secondo premio 1000 euro e al terzo classificato 500 euro. Ben 55 poi i biglietti vincenti per una somma totale di 100 euro l’uno.
Il Fondo per il Lavoro
Ad oggi sono 762 le domande pervenute al Fondo per il Lavoro, tramite gli sportelli di ascolto delle Caritas parrocchiali o del patronato Acli provinciale. Ben 161 le persone che hanno trovato una collocazione, di cui 33 hanno poi ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mentre 46 quelle che ne hanno stipulato uno a tempo determinato, da 6 o 12 mesi. Sono poi 94 le aziende che hanno attivato un rapporto lavorativo. Più di 500mila sono, infine, gli euro già erogati dal Fondo, 77mila, invece, quelli impegnati per contratti stipulati o a scadere.
Numeri importanti che mettono ben in evidenza la volontà di rispondere ai nuovi bisogni emergenti nella società, intercettando quell’utenza che mai prima si era rivolta agli sportelli di ascolto. Persone che, con la crisi, sono uscite inaspettatamente dal mondo del lavoro e ora, spesso per l’età, sono più difficilmente occupabili. Uscendo dalla logica assistenzialistica, il Fondo promuove il loro reinserimento sociale ma partendo dalla responsabilizzazione dell’individuo.