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Viaggi tra santi e paesaggi

9 Set 2025

L’Associazione ambientalista L’Umana Dimora Forlì-Cesena APS propone una serie di escursioni “Sulle tracce dei santi”, in occasione dell’Anno Santo proclamato da Papa Francesco.

Un percorso culturale, spirituale e paesaggistico che si snoda tra luoghi di culto, abbazie, santuari e tombe di santi, con l’obiettivo di educare lo sguardo e riscoprire il legame profondo tra territorio, storia e spiritualità. Le uscite, aperte a tutti gli associati, si svolgeranno in modalità sostenibile, privilegiando il cammino e la bicicletta, e toccheranno località di grande valore artistico e religioso.

Programma Settembre/Ottobre 2025

 

  • 20-22 settembre 2025

DALL’ABBAZIA DI MORIMONDO A PAVIA LUNGO IL PARCO DEL TICINO, SULLE TRACCE DI SANT’AGOSTINO, SAN SIRO E SAN RICCARDO PAMPURI (in bicicletta))
Pavia è città nobile e antica, già importante nodo di comunicazioni in età romana, poi capitale del Regnum italicum sotto Longobardi e Franchi. Secondo la tradizione, fu proprio il re longobardo Liutprando a trasferire da Cagliari a Pavia le spoglie di Sant’Agostino (354-430), oggi conservate nella romanica chiesa di S. Pietro in Ciel d’Oro, all’interno di una monumentale arca marmorea, datata 1362 e opera di maestri lombardi. In Cattedrale è posta invece la tomba di S. Siro, protovescovo e patrono della città, vissuto probabilmente nel IV secolo, che un’anticatradizione, priva però di fondamenti storici, identifica con il ragazzo che offrì la cesta con i pani e i pesci che poi Gesù moltiplicò.Pavia si affaccia sul fiumeTicino,le cui aree ripariali,in gran parte boscose,sono dal 1974 tutelate come Parco regionale. Non lontano dai sui confini sorgono il piccolo abitato di Trivolzio, la cui chiesa conserva il corpo del medico San Riccardo Pampuri (1897-1930), oggetto di grande devozione popolare, e la cistercense Abbazia di Morimondo,fondata nel 1134 da alcuni monaci francesi ed eretta,a partire dal 1182,nelle attuali forme gotiche tipiche di quest’Ordine religioso.

  • 15-18 ottobre 2025

ROMA: DA CASTEL GANDOLFO ALLE TOMBE DEI SANTI PIETRO E PAOLO PERCOR- RENDO L’APPIA ANTICA
Roma, la “Città eterna” o l’Urbe, cioè la Città per antonomasia, deve la sua plurimillenaria grandezza non solo ai fasti dell’Impero, di cui fu fondatrice e capitale, ma anche al fatto di essere dalle sue origini sede del Papato, quindi centro e cuore della cristianità, luogo di memoria della testimonianza e del martirio di Pietro (il “Principe degli Apostoli”) e di Paolo (l’”Apostolo delle genti”), le cui tombe si conservano tuttora nelle due grandi basiliche papali omonime, fin dai primi secoli meta di pellegrinaggi. Questi, lungo tutto l’arco centrale del Medioevo, si svolsero principalmente, per chi veniva da nord,lungo laVia Francigena,che poi proseguiva oltre Roma per il Santuario di S.MicheleArcangelo sul Gargano e per i porti pugliesi di imbarco per la Terrasanta. Nel suo primo tratto all’uscita di Roma verso sud, la Francigena ricalcava il tracciato della Via Appia Antica, la Regina Viarum, iscritta del 2024 come sessantesimo sito italiano Patrimonio dell’Umanità, che, per i suoi primi 16 km attraversa l’omonimo Parco, un museo a cielo aperto tra tenute agricole storiche, ville imperiali e acquedotti. Percorrendola si giunge a Castel Gandolfo, borgo medievale posto sull’orlo del cratere del lago Albano e noto per il suo Palazzo pontificio.

  • A Novembre

AMATO RONCONI, UN SANTO PELLEGRINO TRA I COLLI DI RIMINI E SANTIAGO DI COMPOSTELA
Sui colli di Rimini sorge Saludecio, un piccolo borgo che ha mantenuto intatto il tessuto urbano medievale, ancora racchiuso nella cinta muraria rinascimentale. Qui nacque circa l’anno 1226, da ricca famiglia,Amato Ronconi. Rimasto orfano di entrambi i genitori fin dalla giovane età, decise di abbracciare la vita religiosa, impegnando tutti i suoi beni per costruire e gestire un ospedale dedicato alla Natività di Maria Vergine in località Monte Orciale, dove accolse poveri e pellegrini. Si recò per ben quattro volte in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Intrapreso il suo quinto pellegrinaggio, un angelo gli comparve in sogno preannun- ciandogli la prossima morte e ordinandogli di tornare a casa. Fermatosi presso il monastero benedettino di S. Giuliano di Rimini, l’8 maggio 1292 vi morì. Il suo corpo fu trasferito a Saludecio, dove fu fatto oggetto di grande venerazione popolare. E’ stato proclamato beato nel 1176 e santo da Papa Francesco nel 2014.

DA EREMITA AD ABATE: S. ELLERO DI GALEATA
S. Ellero (secondo la dizione toscana o Ilaro, secondo quella romagnola) fu figura di grande importanza per la storia religiosa dell’Appennino romagnolo, avendo costituito non solo uno dei più antichi luoghi di culto cristiano ivi esistenti, ma anche una delle prime esperienze monastiche dell’Occidente, anteriore alle fondazioni benedettine. Gli episodi salienti della sua vita sono raccontati in un antico testo (Vita Hilari), risalente all’inizio del sec.VIII. Nato nel 476 in una non precisata città della Tuscia, Ellero, deciso già in età giovanile ad abbracciare la vita religiosa, abbandonò la casa paterna e, guidato da un angelo, valicò l’Appennino per fermarsi sul rilievo soprastante il centro di Galeata. Qui fabbricò una chiesa e una spelonca per abitazione, dove condusse vita ere- mitica per alcuni anni.Attorno a lui si formò poi una comunità di discepoli, che portò allo sviluppo anche edilizio del monastero, in particolare dopo le cospicue donazioni del nobile ravennate Olibrio. Così, già nel corso del VI secolo, l’abbazia assunse un aspetto monumentale, come testimoniano i più antichi marmi pervenuti a noi. S. Ellero morì il 15 maggio 558. Le sue ossa sono conservate in un sarcofago altomedievale (fine VIII – inizi IX secolo) posto nella cripta della chiesa ex abbaziale.

Importante:

  1. Le uscite sono riservate agli associati in regola con il pagamento della quota annuale.
  2. Le date indicate nel presente programma sono suscettibili di possibili variazioni in funzione delle condizioni meteorologiche o altro.
  3. Le modalità di trasporto, gli orari e il luogo di ritrovo vengono fissati e comunicati agli associati di volta in volta. • I minori sono ammessi solo se accompagnati.
  4. L’Associazione declina ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose durante le escursioni.

Per informazioni:

Associazione L’Umana dimora Forlì-Cesena APS
Via Maldenti, 7 – 47121 Forlì Tel. e fax: 0543.540250
Sito internet: www.umanadimorafc.it
Posta elettronica: segreteria@umanadimorafc.it

 

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